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ABITARE IL SILENZIO – FESTIVAL DELL’AUTOBIOGRAFIA

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“Caro silenzio, aiutami a non parlare di te, aiutami ad abitarti”, scrive Chandra Livia Candiani, ne “Il silenzio è cosa viva”. E se ci chiediamo perché il silenzio è cosa viva possiamo sviluppare una riflessione su come esso non significhi tacere, ma è stare in compagnia “di qualcosa di tenero e avvolgente”, è tendere una mano tra le parole e l’assenza. Il silenzio non come un vuoto nulla, non come assenza di rumore, bensì luogo in cui realizzare un’originaria narrazione di sé, per cogliere quel colloquio interiore che ognuno di noi intrattiene con le voci e i silenzi della propria anima. Stando dentro noi stessi, consapevolmente. Il silenzio come forma vivente di meditazione e bellezza, come cura, come ricerca della verità, stato di grazia. I silenzi parlano, urlano, e rimangono inevitabilmente “una forma di parola”.

IDEATRICE E DIRETTRICE DEL FESTIVAL LUCIA CARUSO

MODERATRICE E ADDETTO STAMPA GRAZIA CALANNA

PROGRAMMA

VENERDI 17 MAGGIO

h 9,30 SALUTI E APERTURA DEI LAVORI

L’AUTOBIOGRAFIA COME “CURA SUI” con Lucia Caruso, Alessandro Doria

Presidenti delle Associazioni L’ Albero Filosofico e Terre perse per ritrovarsi

h 10,00 LE PAROLE SONO COME CUSCINI… La biblioterapia nei processi educativi e formativi

incontro con le scuole a cura di Lucia Caruso

La biblioterapia nasce negli Stati Uniti negli anni ’30 e in Italia si sta cominciando a parlare di biblioterapia a scuola solo recentemente. Interrogarsi attraverso la lettura su se stessi e il mondo modifica la sfera del conoscere e del sentire, espande la comprensione della realtà, rende il pensiero più flessibile.

Il meccanismo fondamentale sul quale si fonda il potenziale valore “terapeutico” di un testo narrativo è quello dell’identificazione del lettore con le vicende, emozioni e pensieri dei personaggi; in tal modo egli può accedere a quelle parti in ombra o problematiche di sé attraverso una trama narrativa che le renda pensabili e comunicabili, stimolando le proprie capacità empatiche e riflessive.

LUCIA CARUSO Dott.ssa in Filosofia e Psicologia, formatrice autobiografica, coordina il corso di Alta Formazione in Counseling Filosofico promosso dall’Associazione L’Albero Filosofico a Catania. All’interno della scuola insegna Teoria e metodologia della pratica filosofica, curando il Modulo “Narrazione e visione del mondo” e svolge attività di Training di gruppo. Suo ambito d’interesse è il rapporto tra arte e filosofia con particolare riguardo al dibattito culturale antropologico e fenomenologico tra Binswanger e Aby Warburg. E’ Presidente dell’Associazione no profit L’Albero Filosofico che si occupa della promozione e diffusione del Counseling Filosofico.

h 12,00 NARRARSI NEI LUOGHI DELLA CURA con Federica Marcucci, Alessio Muratore

AUTOBIOGRAFIA E MEMORIA FAMILIARE

Sappiamo veramente chi siamo? Conosciamo davvero i sogni, le aspirazioni, le speranze dei nostri genitori, dei nostri nonni, dei nostri bisnonni? Quanto spesso ci viene detto “sei proprio come tuo nonno, parli proprio come tua madre…” nei nostri comportamenti quotidiani?…Grazie al master autobiografico conseguito alla scuola di counseling l’Albero filosofico, ho scoperto sfumature della mia personalità sconosciute, che mi hanno portato alla ricerca approfondita della storia della mia famiglia. Ho passato quattro anni nella casa di riposo, ultima dimora di mia madre, e nei suoi occhi e negli occhi delle anziane ospiti ho visto la paura di andarsene senza esser comprese, senza che nessuno ascolti le loro storie, vere depositarie del nostro passato. Chi non riconosce il proprio passato non può avere un futuro: fermiamoci ad ascoltare i nostri anziani, potremmo scoprire l’inaspettato…su di noi.

FILOSOFIA E MEDICINA

Il C.F. si configura come strumento ideale per prevenire i problemi e le difficoltà all’interno di una struttura sanitaria. L’operatore sanitario che possegga gli strumenti filosofici per affrontare e risolvere i propri problemi professionali e personali ma sia anche in grado di prevenirli efficacemente, può gestire al meglio la propria esistenza e fornire un servizio di cura migliore umanamente e terapeuticamente ai pazienti. Di una rinnovata e virtuosa interconnessione tra filosofia e medicina si gioverebbero quindi sia i curanti sia i malati. E poiché nella vita ognuno di noi è prima o poi chiamato a ricoprire almeno uno dei due ruoli, una corretta impostazione di quest’ultimi può influire positivamente tanto sul benessere del singolo quanto su quello della società.

Federica Marcucci, Alessio Muratore, Dott. in Filosofia, Professional counselor, formatori autobiografici

h 13,00 PAUSA PRANZO

h 15,00 SCRIVERE NELL’ABBANDONO con Alessandro Doria

L’abbandono è un avvenimento inscritto nell’esistenza dell’umano che necessita di un percorso atto ad evitare le insidie di alcune patologie psichiche importanti in esso contenute. La scrittura, con particolare riferimento a quella autobiografica, offre delle caratteristiche tali da poter divenire un supporto prezioso per il superamento della crisi e la ripresa serena della propria vita quotidiana

ALESSANDRO DORIA Amministratore delegato, ha conseguito la laurea in Scienze Politiche e in Teologia. Nel 2022 ha frequentato il Master in consulenza filosofica e in antropologia esistenziale presso l’università europea di Roma. Fondatore e Presidente dell’Associazione Terre perse per ritrovarsi, organizza “Riflessioni Lagunari”, festival veneziano di antropologia culturale giunto alla sua terza edizione e che ha visto nomi illustri della cultura italiana.

h 16,00 UNA MADELEINE TRA IL TEMPO CHE FUGGE E IL TEMPO DELLE PROFONDITA’

con Francesco Farinella

In questo intervento si intende approfondire la tematica autobiografica in uno degli eventi più straordinari della Storia della letteratura, che ha avuto profonde ripercussioni nella psicologia e fenomenologia della memoria. Dalla scoperta della “memoria involontaria” fatta durante il famoso episodio della “madeleine”, Proust approderà al risveglio di tutto il mondo sommerso e apparentemente dimenticato della sua infanzia e giovinezza: il mondo che darà vita a un’opera di 3000 pagine in cui lo scrittore osserverà nel passato, con sorprendente occhio fenomenologico, non solo lo scorrere dei ricordi in un’ottica autobiografica, ma trovandovi anche un misterioso e magnifico strumento per approdare alle leggi della gioia, quelle che egli consegnerà al lettore come un messaggio per superare l’infelicità dovuta ai limiti della contingenza umana.

FRANCESCO FARINELLA Psichiatra, psicoterapeuta, dott. in filosofia, conduce seminari annuali presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche di Catania, sull’ inconscio e il sogno nella storia della filosofia e della psicodinamica; conduce lezioni di psicopatologia generale e psicodinamica presso il Corso di Alta Formazione in Counseling Filosofico organizzati dall’Associazione l’Albero Filosofico di Catania.

h 17,00 LA SAGGEZZA DEL SILENZIO: una lettura orteghiana

con Massimo Vittorio

Nel fluire ininterrotto e sovrabbondante di parole, suoni e immagini, qual è lo spazio concesso al silenzio? Horror vacui contemporaneo, il silenzio sembra essere un vuoto comunicativo. La radicale impossibilità comunicativa dell’intimità del soggetto rimanda all’autenticità comunicativa del silenzio e al rifiuto di un dire permanente, visto come una sofisticazione del vissuto. Nell’eccesso del logos e del dire, il silenzio permette di cogliere ciò che non è detto perché non è necessario che sia detto. Alcune pagine di Ortega Y Gasset guideranno quest’analisi del silenzio come forma di saggezza

MASSIMO VITTORIO Ricercatore di Filosofia Morale presso l’Università di Catania, dove insegna Etica Contemporanea ed Etica della Comunicazione. Insegna Antropologia presso l’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria ed è Chief Examiner in Filosofia presso l’IB a Cardiff, Regno Unito e a L’Aia, Paesi Bassi. È Direttore del Laboratorio di Etica e Informazione Filosofica. È Direttore della rivista «Journal of Philosophical Criticism». Presso i Corsi di Alta Formazione in counseling Filosofico di Catania insegna Etica sociale, Teoria e tecnica della comunicazione e Teoria e pratica della filosofia.

SABATO 18 MAGGIO

h 9,30 «SOLO IL SILENZIO VIVE». Cartografie della memoria nelle scrittrici Romano, Spaziani, Anedda

con Novella Primo

Lalla Romano (1906-2001), Maria Luisa Spaziani (1922-2014), Antonella Anedda (1955-) sono tre scrittrici molto diverse tra loro, per esperienze di vita e sperimentazioni letterarie, ma tutte accomunate da una spiccata vocazione all’autobiografismo, spesso espressa con una fruttuosa contaminazione tra letteratura e arti visive, dalla pittura alla fotografia. Nei loro scritti i luoghi assumono una funzione decisiva nell’attivare dei percorsi mnestici ricchi di fascinazione e intensità patemica, dalla descrizione di innevati scenari montani fototestuali da parte di Romano sino alle mappe mentali dell’insularità, anzi dell’«isolatria», tracciate da Anedda in riferimento alla Sardegna. E se da sempre un requisito imprescindibile della meditazione è il silenzio, sarà proprio a partire da quest’aspetto contemplativo che si procederà, nella relazione, a comparare le cartografie memoriali delle tre autrici prese in considerazione.

NOVELLA PRIMO insegna Letteratura italiana contemporanea e Giornalismo letterario al Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (DiCAM) dell’Università di Messina nei corsi di laurea triennale e magistrale; fa anche parte del Collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Scienze Umanistiche dell’Ateneo peloritano; della Commissione Paritetica e del Comitato d’Indirizzo del suo Dipartimento di afferenza. Presso l’Università di Catania ha conseguito la laurea in Lettere Classiche (1997), i titoli di dottore di ricerca sia in Italianistica (2002) che in Francesistica (2012), ed è stata anche assegnista di ricerca in Letterature Comparate (2018-2020). Durante il periodo universitario catanese ha lavorato in particolare con la prof.ssa Rosalba Galvagno, collaborando per circa un ventennio con la sua Cattedra di Letterature Comparate e Teoria della letteratura. Si è occupata in particolare di Giacomo Leopardi, Primo Levi, Lalla Romano, Salvatore Quasimodo, Giorgio Bassani, Andrea Zanzotto e, tra i letterati stranieri, di Yves Bonnefoy e Philippe Jaccottet. Le sue principali linee di ricerca riguardano la poesia contemporanea siciliana, i fototesti, la traduttologia, le variazioni dei miti classici nella modernità letteraria, la medicina narrativa (su cui ha tenuto delle lezioni nell’ambito dei corsi di counseling organizzati dalla dott.ssa Lucia Caruso per l’Associazione “L’Albero Filosofico”), le scritture eco-letterarie e quelle femminili. In quest’ambito ha pubblicato una monografia su Lalla Romano ed è intervenuta più volte, in occasione di convegni, su Maria Luisa Spaziani e Antonella Anedda, presentando pure al “Catania Book Festival” del 2022 il volume Controcanone. La letteratura delle donne dalle origini a oggi di Johnny Bertolio.

h 10,30 AUTOBIOGRAFIA E PSICOANALISI: Il caso Goliarda Sapienza

con Rosalba Galvagno

Che tipo di rapporto intercorre tra Autobiografia e Psicoanalisi? Questo interrogativo verrà indagato a partire dal romanzo IL FILO DI MEZZOGIORNO, il racconto della cura psicoanalitica che la scrittrice catanese sostenne intorno agli anni 1962-1965, cercando di delineare il singolare effetto che l’analisi, per quanto drammatica e, in qualche modo, irrisolta, ebbe sulla sua pratica di scrittura, specialmente nel capolavoro L’ARTE DELLA GIOIA, romanzo pubblicato postumo nel 1998, ma i cui primi appunti risalgono al 1967.

ROSALBA GALVAGNO già professore di Letterature comparate e Teoria della letteratura nell’Università di Catania. Studia in particolare: i rapporti tra discorso letterario e discorso psicoanalitico. Ha indagato le risonanze della metamorfosi ovidiana (a partire da uno studio inaugurale: Le sacrifice du corps. Frayages du fantasme dans les Métamorphoses; Ovide, Panormitis, 1995) e le diverse configurazioni del paradigma dell’illusione (a partire da uno studio teorico e comparato da Omero a Leopardi) nella letteratura moderna e contemporanea. Tra le monografie più recenti: La litania del potere. Leggere Federico De Roberto (Marsilio 2017), Leopardi tra antico e moderno. Un’elegia triste di Ovidio. La moda e la morte. Il sogno della caduta della luna (Sinestesie 2019), Vincenzo Consolo, Leonardo Sciascia, Essere o no scrittore. Lettere 1963-1988 (Archinto 2019), Mitografie di Carlo Levi (Sinestesie 2021), L’oggetto perduto del desiderio. Archeologie di Vincenzo Consolo (Milella 2022) Ha fatto parte del Consiglio di amministrazione della Fondazione Pizzuto e ha collaborato all’edizione delle Opere in prosa di Carlo Levi per la sezione “lingua e teoria letteraria” (Fondazione Carlo Levi – Donzelli Editore, Roma). È componente del comitato scientifico della rivista «Symbolon», del comitato referenti scientifici della rivista «OBLIO», del comitatoscientifico della rivista «Incontri» e fa parte del comitato di redazione della rivista «Archivio Storico per la Sicilia Orientale» (ASSO). È Vice-presidente vicaria del comitato catanese della Società Dante Alighieri; già Segretaria della Società di Storia patria per la Sicilia orientale; è Direttore Artistico del Premio Nazionale di Poesia Città di Catania “Dora Coco”.

h 11,30 L’ESPERIENZA CINEMATOGRAFICA E IL RACCONTO DI SE’ con Marina Spada

Se è vero che ognuno mette in scena se stesso, chi meglio di una regista sa rappresentarsi attraverso i suoi personaggi cinematografici? Chi è la regista di “POESIA CHE MI GUARDI”? E quanto c’è di Marina Spada nel personaggio di Claudia in come “L’OMBRA”?

MARINA SPADA Regista, sceneggiatrice e autrice di documentari e video ritratti, alterna la sua attività con la docenza presso la Civica Scuola di Cinema di Milano. Inizia la sua attività professionale come assistente alla regia nel film NON CI RESTA CHE PIANGERE (1985) con Roberto Benigni e Massimo Troisi. Con i suoi film ha rappresentato con enorme successo l’Italia all’estero. Ha diretto FORZA CANI, COME L’OMBRA, presentato con successo al Festival di Venezia e a quello di Toronto e Premiato per la miglior regia al Festival di Mar del Plata nel 2007. Nel 2009 dirige POESIA CHE MI GUARDI, presentato al Festival del Cinema di Venezia, sulla figura della poetessa Antonia Pozzi. Nel 2010 dirige IL MIO DOMANI, con Claudia Gerini, presentato al Festival Internazionale del Film di Roma.

h 13,00 PAUSA PRANZO

h 15,00 NEL SILENZIO DEGLI ADDII

Lectio e laboratorio di scrittura con Duccio Demetrio

Cosa significa esplorare i temi del distacco, della perdita e dell’abbandono come questione filosofica individuale e universale? Gli addii irrompono nella nostra vita dando origine a cambiamenti, a incontri e rivelazioni interiori imprevedibili. Scegliere di raccontarli e scriverne risveglia miti e narrazioni evocatrici che trasformano gli addii in storie dell’umanità. Ed in tali situazioni il raccoglimento, la ricerca del silenzio, la scrittura autobiografica e poetica rendono più sopportabile lo spaesamento e l’impossibilità dell’ addio.

DUCCIO DEMETRIO è filosofo e pedagogista, le sue ricerche promuovono la scrittura di sé, sia per lo sviluppo del pensiero interiore e autoanalitico, sia come pratica filosofica. Già professore ordinario di Filosofia dell’educazione e di Teorie e pratiche della narrazione all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, è ora direttore scientifico del Centro Nazionale Ricerche e studi autobiografici della Libera università dell’Autobiografia di Anghiari (da lui fondata nel1998 insieme a Saverio Tutino) e di “Accademia del silenzio”. Autore di numerose pubblicazioni saggistiche, fra queste il recente “Nel silenzio degli addii” ed. Mimesis, 2023 e in ristampa: Green autobiography. La natura è un racconto interiore,ed. Mimesis, 2024.

DOMENICA 19 MAGGIO

h 9,30 AUTOBIOGRAFIA DI UN CORPO

Il mio corpo è la mia casa con Daniela Bellavia

L’obesità è una patologia radicata nei paesi industrializzati, che destrutturalizza, annulla e umilia l’identità oltre a trasformare il proprio corpo. I silenzi che ne conseguono così come i pregiudizi nei confronti degli obesi, visti come esseri fragili, capaci solo di abbuffarsi, privi di autocontrollo, esseri umani capaci di suscitare sentimenti di disgusto, pietà o di fastidio non sempre permettono di considerarli come malati veri e propri. Queste sbagliate valutazioni nonché pregiudizi, costringono gli obesi alla solitudine e al dolore, che non possono che peggiorare il loro stato di malati e pertanto relegarli in un circolo vizioso, che vede il cibo come unico consolatore delle loro sofferenze. Oggi la mia partecipazione a questo evento vuole essere un esempio di contributo/aiuto per tutte queste persone che di silenzi ne hanno tanti.. Verrà esposta la mia personale esperienza e come attraverso la mia innovativa metodica di Wellness fatta di un lavoro di squadra dove nutrizione, allenamento e mental coaching si uniscono in maniera inscindibile, riesco a guidare questi soggetti verso la riappropriazione della propria identità, modificando il loro stile di vita e divenendo un punto di riferimento nel loro percorso che non li faccia più sentire soli o diversi.

Daniela Bellavia Biologa nutrizionista e Wellness Performance Coach Fondatrice e titolare del Bellavia Wellness World Academy primo centro specializzato in allenamenti personalizzati, nutrizione e postura con percorsi guidati per obesi e per soggetti con disturbi del comportamento alimentare.

h 10,30 “AD UN TRATTO IL RICORDO M’È APPARSO”

Autobiografia e memoria involontaria,

“Le scritture del desiderio”, laboratorio esperienziale con L. Caruso, F. Farinella

[…] ad un tratto il ricordo m’è apparso. Quel sapore era quello del pezzetto di madeleine che la domenica mattina a Combray […] la zia Léonie mi offriva, dopo averlo bagnato nel suo infuso di tè o di tiglio. La vista del biscotto, prima d’assaggiarlo, non m’aveva ricordato niente; forse perché […] di quei ricordi così a lungo abbandonati fuori della memoria, niente sopravviveva, tutto s’era disgregato[…] E appena ebbi riconosciuto il sapore del pezzetto di madeleine inzuppato nel tiglio che mi dava la zia […] tutti i fiori del nostro giardino e quelli del parco di Swann, e le ninfee della Vivonne e la buona gente del villaggio e le loro casette e la chiesa tutta Combray e i suoi dintorni, tutto quello che vien prendendo forma e solidità, è sorto, città e giardini, dalla mia tazza di tè.

Tutto il percorso laboratoriale verrà condotto alla luce della Recerche proustiana, natura, amori, figure consolatorie, elaborata in una personalissima RICERCA tra TEMPO e MEMORIA

h 12,30 CHIUSURA DEI LAVORI